Con Affetto, alla Professoressa Nadia Velo, i colleghi tutti sentitamente ringraziano
per il suo impegno professionale, il suo esempio e la sua schietta
sincerità…
dietro ogni muro, c’è sempre una sorpresa!
Ti dedichiamo questa poesia perché possa essere di riferimento a te e a
noi
che la ascoltiamo.
Lentamente
muore – falsamente attribuita a Pablo Neruda (Martha Medeiros)
Lentamente
muore
chi diventa
schiavo dell’abitudine,
ripetendo
ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non
cambia la marcia,
chi non
rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non
parla a chi non conosce.
Muore
lentamente chi evita una passione,
chi
preferisce il nero su bianco
e i puntini
sulle “i”
piuttosto
che un insieme di emozioni,
proprio
quelle
che fanno
brillare gli occhi,
quelle che
fanno
di uno
sbadiglio un sorriso,
quelle che
fanno battere il cuore
davanti
all’errore e ai sentimenti.
Lentamente
muore
chi non
capovolge il tavolo,
chi e’
infelice sul lavoro,
chi non
rischia la certezza
per
l’incertezza per inseguire un sogno,
chi non si
permette
almeno una
volta nella vita
di fuggire
ai consigli sensati.
Lentamente
muore chi non viaggia,
chi non
legge,
chi non
ascolta musica,
chi non
trova grazia in se stesso.
Muore
lentamente
chi
distrugge l’amor proprio,
chi non si
lascia aiutare;
chi passa i
giorni a lamentarsi
della
propria sfortuna o
della
pioggia incessante.
Lentamente
muore
chi
abbandona un progetto
prima di
iniziarlo,
chi non fa
domande
sugli
argomenti che non conosce,
chi non
risponde
quando gli
chiedono
qualcosa
che conosce.
Evitiamo la
morte a piccole dosi,
ricordando
sempre che essere vivo
richiede
uno sforzo
di gran
lunga maggiore
del
semplice fatto di respirare.
Soltanto
l’ardente pazienza porterà
al
raggiungimento
di una
splendida felicità.
Adesso
viene il bello! Una seconda giovinezza e tanto tempo libero.
La
pensione non è un traguardo, ma la linea magica di un orizzonte dove
poter
rallentare per raccogliere i sogni di una vita...
Auguri e grazie Nadia!
Auguri e grazie Nadia!
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